Europa verso l’insolvenza, ecco quanto ci resta/2

 

Tutto cominciò qui. Avevamo fatto una previsione, Italia e Spagna seguivano la Grecia di 19 mesi. La Francia di 35/40. Prevedendo però l’aggravarsi della posizione francese per via della grande esposizione verso i titoli italiani. E’ puntualmente avvenuto. Italia e Spagna sono costanti a 18-19 mesi dalla Grecia che nel frattempo ha rendimenti lunari, quasi comici (200% nei titoli a 1 anno, quasi 30% nei titoli decennali). La Francia ora segue a 6 mesi dall’Italia e a 24 dalla Grecia.
 
Riprendiamo comunque la questione dal principio
Trattiamo un argomento spinoso, i tassi d’interesse del debito pubblico. Com’è noto ai più, l’instabilità dell’eurozona ha prodotto un calo dell’appetibilità dei titoli di stato di molti paesi, tra cui l’Italia. Noi da tempo seguiamo la situazione ed abbiamo notato che i paesi vengono risucchiati verso tassi assurdi uno dopo l’altro. In questo articolo tralsciamo per comodità i casi dell’Irlanda e del Portogallo.
In principio fu la Grecia, già nella fine del 2009 il differenziale tra i suoi titoli decennali e quelli tedeschi era sopra il 2% (200 punti base). Il famoso spread iniziò a galoppare e fece segnare record su record, tra alti (tanti) e bassi (pochi), ora alla fine del 2011 è giunto ampiamente sopra quota 2500. Un titolo greco decennale renderebbe quindi oltre il 25% all’anno in più dei titoli tedeschi (che rendono circa il 2%). Follia. Siamo in una situazione di palese insolvenza, ormai nessuno la pensa diversamente, la Grecia ristrutturerà il proprio debito, in una maniera o nell’altra; inoltre è importante sottolineare che dopo 2 anni in queste condizioni e molteplici manovre economiche disperate, il paese è a pezzi, gli ultimi dati sul PIL sono devastanti, dopo 2 anni con PIL in contrazione  del 7 e 6%, per quest’anno si prevede un -5%, il prossimo anno -2%.  Lo stato si sta impoverendo drammaticamente e nonostante tutti gli sforzi fatti, il rapporto deficit/PIL è lunare (-9%), il debito è esploso e a questi tassi è suicida continuare a rifinanziarlo. Il debito pubblico nel 2010 ha toccato il 144%, in ascesa del 15% rispetto all’anno precedente.
Graficamente abbiamo messo come base il grafico dello spread decennale tra i titoli della Grecia e quelli della Germania, poi abbiamo traslato l’indice italiano, spagnolo e francese, fino a cercare (e trovare) delle connessioni.
Abbiamo quindi studiato la situazione dell’Italia e di altri 2 paesi europei di primaria importanza, Francia e Spagna. Tutte e 3 le situazioni sembrano ricondurre al caos greco con un ascesa inarrestabile dello spread coi Bund tedeschi.
Italia e Spagna sono ben incamminate verso la strada dalla Grecia, sono pesantemente sotto pressione dalla metà del 2011 e, più o meno insieme, sono arrivate a toccare quota 500. Si trovano esattamente nella situazione della Grecia 18-19 mesi fa. Questo trend prosegue già da un anno e non accenna rallentamenti, nonostante i pesanti acquisti per mano della BCE.
In Italia vi è stato un cambio di governo ora, in Spagna si voterà fra 3 giorni. Con ogni probabilità questi  due paesi stanno andando incontro a quelle manovre devastanti (e di dubbia utilità visto il precedente) che hanno già investito la Grecia.
Recentemente anche la Francia è stata “risucchiata” nel vortice della crisi del debito sovrano, i numeri non sono ancora allarmanti (spread sotto i 200bp), ma la traiettoria si. I cugini sembrano ripercorrere le poco felici strade percorse dall’Italia solo 6 mesi fa.
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