Toh, un altro buco nel bilancio 2011. 130 mld euro, no, meglio: un migliaio. E questo chi lo paga?

Giuseppe Sandro Mela
                 I dati ed il fatto.
«(ASCA) – Roma, 13 feb – Nei primi 10 mesi del 2011 il disavanzo commerciale della Ue rispetto alla Cina e’ sceso a 130 dai 145 miliardi di euro del corrispondente periodo dello scorso anno. L’export verso la Cina e’ aumentato del 21% a 92 miliardi, l’import del 5% a 244 miliardi. Lo comunica Eurostat. La Germania resta il primo partner commerciale europeo della Cina con esportazioni pari a 53 miliardi di euro, pari al 48% del totale dell’export della Ue, poi la Francia con 11 miliardi (10%), Italia e Regno Unito entrambi con 8 miliardi (8%). La Germania e’ anche il maggiore importatore di beni della Cina con 54 miliardi (pari al 22% del totale dell’importazioni europee da Pechino)  poi l’Olanda con 42 miliardi, il Regno Unito con 32 miliardi e l’Italia con 25 miliardi.
I maggiori disavanzi commerciali con la Cina sono dell’Olanda con 36 miliardi, il Regno Unito con 24 miliardi, l’Italia con 17 miliardi, Spagna e Francia con 10 miliardi.
I rapporti commerciali tra la Ue e la Cina mostrano una tendenza a un disavanzo strutturale da parte dell’Europa, il deficit commerciale e’ salito da 49 miliardi del 2000 ai 169 miliardi del 2010.
Ben il 60% delle esportazioni europee in Cina sono rappresentate da macchine utensili, auto e componentistica, navi, aerei; un altro sesto e’ costituito da altri prodotti manifatturieri.
Eurostat ha anche diffuso i numeri sugli Investimenti diretti esteri (Fdi), quelli della Ue in Cina sono saliti dai 5,3 miliardi del 2007 a 7,3 miliardi nel 2010.
Sostanzialmente stabili quelli della Cina nella Ua: 713 milioni nel 2007, 753 milioni nel 2010.
red/men»
                 Considerazioni.
                Ricapitoliamo. «I rapporti commerciali tra la Ue e la Cina mostrano una tendenza a un disavanzo strutturale da parte dell’Europa, il deficit commerciale e’ salito da 49 miliardi del 2000 ai 169 miliardi del 2010». Nei primi dieci mesi del 2011 é stato 130 mld, con una inferenza annuale di 156 mld (12*130/10).
                Siamo tutti d’accordo che 156 mld sono solo una minima percentuale rispetto al Pil europeo. Dobbiamo infatti abituarci a ragionare con i miliardi come se fossero l’unità di conto europea. Non dovremmo però dimenticarci di due cose. La prima, che questo disavanzo commerciale é cronico, e non sembrerebbe destinato ad azzerarsi in un futuro prossimo. La seconda, che la somma totale del disavanzo supera abbondantemente i 1,000 mld,ossia una cifretta interessante.
                In tempi normali ci si potrebbe ragionare sopra, ma con i chiari di luna che si profilano qualche malpensante potrebbe anche chiedersi chi pagherà questo disavanzo o, quanto meno, come si potrà affrontarlo. Da sommarsi a tutti gli altri debiti. Noti od ancora ignoti.
                L’aspetto più esaltante, é che di buchi ne saltano fuori uno al giorno. Sembrerebbe del tutto vero che “un buco al giorno toglie il medico d’intorno”: solo che non lo si vorrebbe poi sostituire con un becchino.
                 Nota conclusiva.
                I menagrami preannunciano terribili catastrofi, ma non è questo il caso. Qui c’é solo da constatare: il fatto è già avvenuto. E tutti nutriamo una incrollabile fede nella vittoria finale: morte alle prefiche!
                Cari giovani: siate riconoscenti ai Vostri parenti più avanti con gli anni. Vi lasceranno una splendida eredità che Vi consentirà di rimuginare sul fatto che loro hanno goduto un welfare giusto e degno delle loro persone, si sono goduti pensioni adeguate, indecurtabili perché sacrosanto diritto precostituito – e che! siamo un popolo civile, mica dei guappi – e Voi avrete il piacere e l’onore di saldare in conto. Sempre che ce la facciate. Ma noi siamo un popolo ottimista, e siamo certi che ce la farete benissimo! Vorreste forse non essere solidali con gli anziani?
gsm
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