Sondaggio Scenari Politici – Winpoll (28 aprile 2020)
La politica e l’economia
Per la maggior parte delle persone le misure di distanziamento sociale non hanno causato la modificazione dell’attività lavorativa, vuoi perché hanno potuto ricorrere allo “Smart Working” (31%), vuoi perché il settore d’appartenenza non si era fermato (19%). Quasi un quarto dei cittadini si è invece trovato costretto a interrompere l’attività lavorativa (23%).
Il 45% dei cittadini ha visto calare o azzerare il proprio reddito.
Il Governo è nettamente bocciato (70%) dai cittadini in merito ai provvedimenti volti ad affrontare l’emergenza economica che è scaturita dall’emergenza sanitaria.
Tra privilegiare l’economia e tutelare la salute delle persone, i cittadini italiani sono però schierati in maggioranza (55,6%) verso questa seconda affermazione.
A far seguito a questo sentimento, gli italiani preferiscono a larga maggioranza (70,1%) che le attuali restrizioni siano gradualmente eliminate in base all’andamento dei contagi invece di un netto ritorno alla normalità.
Per sostenere l’economia dopo la fine dell’emergenza ci sarà bisogno di parecchi soldi, dovendo così ricorrere a nuovo indebitamento pubblico. Tuttavia, in seguito, sarà necessario aumentare le tasse o diminuire la spesa pubblica per rimettere in sesto i conti dello Stato.
Gli italiano sono decisamente contrari a nuovi aumenti di tasse (59%), con una sostanziosa componente (29%) a favore di una nuova tassa patrimoniale che escluda la prima casa.
Su eventuali tagli di spesa c’è invece più divisione. La maggioranza (48%) vorrebbe andare a incidere sui costi della politica e delle amministrazioni pubbliche; altri vorrebbero ridurre sussidi e ammortizzatori sociali; altri ancora (29%) non ritengono opportuni nuovi tagli alla spesa pubblica.
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